Saturday 26 August 2017

Ortografia Siculo-Calabra

Naturalmente un po' di pignoleria ortografica anche sul Siciliano (per Si maritau Rosa, e poi su Pareche Ponzipo e La mè zita, cui devo ancora metter mano, e chissà mai che ne saltino fuori altre) e sul suo stretto parente, il Calabrese Centro-Meridionale (per i post futuri su U mustazzu e La mamma, e non so se Lu ciuffu sia Siciliana o Calabrese) non poteva mancare.
  • C'è da decidere una convenzione per l'ortografia dei suoni autoctoni, che sono le retroflesse e la "c dolce".
  • Poi abbiamo l'uso dei circonflessi, mutuato "con creatività" dal Wikizionario Siciliano e dalla Wikipedia Siciliana.
  • Da ultimo, ho voluto strafare, ed indicare alcune cose etimologiche nell'ortografia – diciamo solo il rotacismo, perché non ricordo altro che cada in questa categoria.
Dividerò dunque questa nota in 3 parti.

1: Suoni Siciliani DOC

In sostanza qua ognuno fa quel che vuole: c'è chi usa la r o la h per indicare le retroflesse, chi usa la grafia italiana, chi usa la sh per la "c dolce" e chi la ç. Io ho scelto di adottare le seguenti convenzioni:
  • Per la "dd" retroflessa (/ɖɖ/, ad es. di "bedda") utilizzo una doppia "d tagliata", ossia "đđ"; in tal modo non si corre il rischio di scambiare una "dd" retroflessa per una "dd" dentale Italiana; potrei fare a meno di questo accorgimento, dato che la "dd" in Siciliano è (a quanto ne so) sempre retroflessa, ma preferisco indicare chiaramente la pronuncia con l'ortografia; dunque ad esempio "bedda" (cioè "bella") verrà scritto "beđđa", "aceddi" "aceđđi" (anzi "açeđđi", vedi punto sulla "c dolce"), "discurseddi" "discurseđđi".
  • Per la "r" retroflessa (/ʐʐ/, ad es. di "terra", dove la "r" ha un suono quasi di "j" francese) utilizzo una r col caron, singola se a inizio di parola, doppia altrimenti, ossia "ř" o "řř"; in tal modo non occorre ricordare che le doppie "r" si pronunciano (a quanto ne so) sempre in questo modo, e in più non si rischia di confondere una "r" iniziale derivante da rotacismo, e quindi pronunciata come in Italiano, con una che invece ha la pronuncia retroflessa; quindi "terra" verrà scritto "teřřa", "Rosa" "Řosa", e simili.
  • Per la "tr" retroflessa (/ʈʂ/, ad es. di "trabagghiari", dove "tr" ha un suono quasi come una "c" italiana, quindi "trabagghiari" suona quasi come "ciabagghiari" suonerebbe in Italiano) utilizzo una "t" seguita da "r" col caron, quindi "tř"; quindi "trabagghiari" lo scrivo "třabagghiari".
  • Per la "str" retroflessa (/ʂː(ɽ)/, ad es. di "stràbicu", letto praticamente come "shràbicu", come potete sentire 2:09 qui) uso il trigramma "stř"; in sintesi, per le retroflesse (a parte la "dd") uso l'ortografia Italiana delle parole corrispondenti, salvo porre il caron (ˇ) sulla "r"; quindi "stràbicu" lo scrivo "střàbicu", "strata" "střata", ecc.
  • Per la "c dolce" (/ç/ secondo Wikipedia Inglese e /ɕ/ secondo il Wikizionario Siciliano, io la pronunncio come alveolo-palatale, tipicamente viene paragonata a una "sc" italiana, da cui la grafia "sh" di terralab, ad es. "ciuri") utilizzo la "c con cediglia", ossia "ç", in modo da segnalare che non è una semplice "c" stile italiano, quindi "ciuri" non va letto come in Italiano ma più come "sciuri", e lo scrivo "çiuri".

2: Uso del circonflesso

Capita talvolta che in Siciliano avvengano delle contrazioni. Gli esempi più tipici sono l'equivalente siciliano delle preposizioni articolate italiane, dove una preposizione (es. "nta", che vuol dire "in") incontra un articolo che ha perso la "l" e si contrae con esso, dando luogo a "ntô" (nta + u), "ntâ" (nta + a), "ntê" (nta + i); io uso il circonflesso per indicare le contrazioni, secondo l'uso di Wikipedia e Wikizionario siciliani. Tuttavia non si deve confondere una contrazione con un'elisione vera e propria. Nei casi sopra, le due vocali si sono contratte a un suono intermedio, e dunque uso il circonflesso. In altri casi, una vocale viene proprio elisa, e allora uso l'apostrofo. Ad esempio, di + u = d'u, la "i" si perde e quindi non uso un circonflesso; oppure di + a = d'a; oppure "avemu a accattari", dove si perde "ve", si perde la "u", e accade la contrazione tra la preposizione e il verbo, e dunque la contrazione sarà "am'âccattari". Si potrebbe, per la verità, anche discutere se in quel caso non ci sia una prodelisione, quindi "am'a 'ccattari". Peraltro forse è il caso di scrivere "âm'", visto che la strada etimologica pare essere avemu>aemu>âmu, con contrazione di ae in a.

3: Grafia etimologica dei rotacismi

In Siciliano capita di trovare parole in cui una "d", o più raramente una "l", diventa una "r". Questo fenomeno prende il nome di rotacismo, dalla lettera greca "rho" (ρ) combinata col suffisso -tacismo, forma alternativa di -cismo. Io, approcciandomi a un testo dialettale, cerco sempre di risalire all'etimologia delle parole per "tradurre" in Italiano. Questa mia "deformazione" viene riflessa nella mia scelta di indicare i rotacismi di "d" con "ṙ" ("r" con punto sopra), e quelli di "l" con "ṛ" ("r" con punto sotto). Quindi ad esempio "arma", che viene da "alma" (che in Italiano è una forma arcaica di "anima" - da non confondersi con "arma" senza punto, che vuol dire, indovina indovinello, "arma"), verrà scritto "aṛma", mentre "rota", che viene da "dota" (= "dote"), verrà scritto "ṙota", e "ìritu", da "ìditu", da "jìditu", metatesi di "dìjitu" = "dìgitu" da cui "dito", sarà "ìṙitu". Non conosco altri fenomeni del genere da indicare ortograficamente, ma se ne dovessi scoprire, state pur certi che aggiornerò questa nota.
Peraltro, in alcuni casi, vi sono rotacismi opzionali, ossia parole le cui consonanti iniziali vengono rotacizzate in alcune registrazioni ma non in altre. Tali situazioni verranno segnalate con "ḍ" (d con punto sotto).
Chiaramente quando trascrivo una specifica registrazione sono pignolo sui suoni usati nella registrazione, il che significa che, se vedete che violo qualche convenzione di quelle sopra, vuol dire che nella registrazione c'è il suono corrispondente all'ortografia che uso. Lo dico perché in Si maritau Rosa c'è una carrellata di versioni trascritte da video dove questa cosa si vede benissimo.

No comments:

Post a Comment